Non solo montagna: le basi del cambiamento

La preparazione per questo progetto, atletica, mentale e fisica, passa per tanti gradini, apparentemente piccoli ma tutti significativi.

Per trasformare questo team di consulenti in uno di professionisti della montagna, non basta programmare delle uscite in montagna. Bisogna allenare e curare ogni aspetto legato alla riuscita di questo grande cambiamento: testa, cuore, gambe, pancia.

Senza la preparazione giusta di ogni singolo elemento, in sincrono con gli altri, è impossibile raggiungere la vetta. La testa è necessaria per non incorrere in errori, per essere preparati a tutto; per scoprire la montagna in modo consapevole e non casuale, così che le uscite non siano semplici escursioni ma veri viaggi di scoperta e crescita.

Il cuore è quello che ci dà la forza di affrontare il passo successivo, anche quando il resto è affaticato: ci ricorda perché stiamo facendo questo percorso, qual è l’obiettivo finale; ci spinge a guardarci dentro alla fine di ogni ascesa e meravigliarci di quanto siamo cambiati, tornati a valle.

Ma anche gambe e pancia non si possono sottovalutare. Sono le gambe che ci porteranno a destinazione, se correttamente allenate. Sono loro che ad ogni uscita affronteranno un dislivello superiore, un tempo maggiore, uno sforzo crescente. E come potrebbero farcela, senza la pancia? Senza la giusta alimentazione, senza il giusto equilibrio di tutti i tasselli che compongono il nostro corpo, la nostra forza fisica, la nostra resistenza?

L’inverno durerà ancora per un pò, e se per le uscite in montagna aspettiamo di spuntare dalla neve nuovamente come fiori a primavera, non significa che l’allenamento di tutte le componenti possa ridursi. Anzi, è proprio questo il momento di mettere le basi per affrontare i prossimi, impegnativi passi. E nessuno si tira indietro.

Partiamo dalle basi

Per affrontare qualsiasi cambiamento, bisogna lavorare su ciò che si è in partenza. Come ci si può migliorare, crescere, se non si conoscono le proprie aree di miglioramento?

È con questa consapevolezza che tutti i membri del team hanno affrontato i test e le visite per l’idoneità agonistica per attività ad alto impegno cardio-vascolare dell’Istituto di Medicina Sportiva del CONI. Alcuni si sono presentati sicuri di sé e della propria forma fisica, altri un po’ più titubanti e timorosi di scoprire le carte, ma tutti curiosi di conoscere meglio il proprio corpo.

Perché questa non è una semplice visita medica, un paio di colpi di tosse auscultati e un foglio con una firma da portare a casa. No, qui si va ad analizzare davvero qualsiasi elemento fisico utile alla preparazione atletica per una simile sfida: spirometria, test sotto sforzo, tempi di recupero...

Un check-up completo, che andrà ripetuto nel tempo per monitorare, appunto, il cambiamento. Una verifica che andrà integrata con altri test, come quello dell’ipossia, utile per valutare la predisposizione al mal di montagna di chi si ritroverà a superare i 4.000 metri in questo lungo percorso.

Quanti anni hai?

Ma non basta, perché c’è un altro importante partner che ci seguirà in questa impresa e ci aiuterà nell’allenamento: GetFit. Con la loro filosofia legata strettamente al “ben-essere” e non al semplice incremento di muscolatura, siamo davvero in ottime mani. È con questa consapevolezza che li incontriamo per la prima volta negli uffici Methodos di Milano. Loro, e Tanita ovviamente.

Tanita è la vera svolta di questo approccio, lo strumento che ci permetterà di conoscerci ad un livello davvero approfondito, e di muovere da quella consapevolezza i primi passi. Una bilancia digitale che fa molto più che mostrarti, inclemente, il tuo peso.

Un po’ curiosi e un po’ sorpresi, uno a uno saliamo sulla bilancia e teniamo tra le mani le maniglie di precisione. Non si sente, ma una leggera scarica elettrica sta passando attraverso il nostro corpo, esplorando e analizzando ogni elemento di cui è composto: massa grassa, massa magra, peso dei muscoli, livello di grasso viscerale, età metabolica…

Tanti termini che per la maggior parte nemmeno conosciamo! E dalla sapiente analisi di Tanita fuoriesce, per ciascuno di noi, un foglio colorato ricco di dati, numeri e grafici. Siamo noi, al nostro livello più profondo ed elementare. Una conoscenza di noi tanto approfondita da risultare sorprendente!

Nei giorni successivi, la domanda che si sente fare più spesso è: “tu quanti anni hai?”. Ci sono persone più vicine agli “anta” che agli “enta” ma con un’età metabolica da ragazzini, e altre anagraficamente giovani che invece secondo Tanita sfiorano la vecchiaia. Per alcuni è una sorpresa. Per tanti è un’illuminazione. L’improvvisa consapevolezza, nero su bianco, che c’è un percorso personale da fare in autonomia, in parallelo a quello che Methodos sta facendo come squadra. E che è davvero necessario intraprenderlo.

Pancia e gambe

Forti di questa nuova consapevolezza, ci affacciamo al lavoro vero: gli allenamenti in palestra. Una volta alla settimana, tutti i consulenti Methodos parteciperanno a una lezione settimanale di allenamento mirato, e potranno accedere ad agevolazioni per gli abbonamenti GetFit per proseguire in autonomia dove desiderato.

Anche questo passaggio è una piacevole sorpresa per tutti: andare in palestra con i colleghi è l’ennesimo legame, il simbolo di appartenenza a questa tribù. Una motivazione in più di aggregazione. Ormai, dopo le notti passate a tremila metri pronti a raggiungere la vetta il giorno dopo, ci si sente più uniti che mai.

Ma la palestra è solo un elemento in più, esterno. È facile vedere che qualcosa sta cambiando anche dall’interno. Le merendine ricche di grassi, gli spuntini a base di carboidrati e tutti gli altri cibi che tipicamente uscivano da borse e zaini nelle pause dal lavoro, iniziano ad essere sostituiti da frutta secca e cibi sani. Passando tra i tavoli, si sente sempre più spesso parlare di alimentazione sana e di sport. Anche i programmi del weekend spesso includono meno TV e più passeggiate.


Il fiume del cambiamento ha iniziato a crescere. È partito come poco più che un ruscello, e mano a mano sul suo percorso sta incontrando sempre più affluenti. Nuova linfa che di continuo modifica il flusso e la traiettoria, rendendolo sempre più inarrestabile. Proprio come questa spedizione.

The journey

1

M

3061

Mont Fallère

Methodos - M4810 - Mont Fallère

È la prima vetta oltre i 3.000m del nostro progetto

Il Mont Fallère  si trova nelle Alpi del Grand Combin in Valle d'Aosta.

Collocato tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valdigne, rappresenta un  ottimo ingresso nel magico mondo dei Tremila. Il Mont Fallère, situato nel cuore della Valle d'Aosta propone una vista panoramica a 360° su tutte le vette valdostane. Il tracciato non è da sottovalutare ma in definitiva non presenta che lievi difficoltà alpinistiche e solo nel tratto di cresta finale.

Saliamo in due tappe: il primo giorno fino al Rifugio Fallère; il secondo giorno arriviamo alla vetta e poi scendiamo a valle. 

Leggi l'articolo di questa uscita :)

2

M

3128

Punta Lechaud

La nostra prima salita alpinistica ad una cima

La Punta Léchaud (3.128m) si trova lungo la linea di confine tra l'Italia (Valle d'Aosta) e la Francia (Savoia). Si trova a sud del Col della Seigne (2.512m) tra la valdostana val Veny e la savoiarda Valle dei Ghiacciai.

Saliamo in due tappe: nella prima giornata camminiamo da La Visaille al Rifugio Elisabetta Soldini (2.195m); nella seconda giornata salita alla punta e ritorno a La Visaille. 

Dal Rifugio si sale al Colle di Chavannes (2.603m); dal colle si deve abbandonare il sentiero segnalato che inizia a scendere nel Vallone di Chavannes, seguendo un sentiero sulla destra che attraversa in piano il ripidissimo versante orientale del Monte Lechaud. La traccia prosegue sulla destra, sempre non lontana dalla cresta del Monte Lechaud e supera un valloncello di pietrame o neve, raggiungendo l'ampia conca dove è collocato il Ghiacciaio di Chavannes. Calzati i ramponi si mette piede sul ghiacciaio salendo in diagonale verso sinistra. Dal dosso si volge gradualmente a destra puntando direttamente alla cima, che si raggiunge superando alcuni tratti di facili roccette a gradoni. Panorama vastissimo e spettacolare sul versante italiano del Monte Bianco.

Leggi l'articolo di questa uscita :)

 

3

M

3842

Vallée Blanche

Methodos - M4810 - Vallée Blanche

Traversata a piedi del ghiacciaio del Gigante verso l'Aiguille du Midi

Benché possa sembrare una "passeggiata panoramica", la Vallée Blanche non va sottovalutata, in quanto si tratta di un itinerario che prevede l'attraversamento del ghiacciaio del Gigante. È sempre necessario farsi accompagnare da una Guida Alpina che conosca molto bene l’itinerario e sappia leggere i pericoli.

Saliamo con funivia a Punta Helbronner (3.462m), indossiamo imbrago e ramponi e ci leghiamo in cordata. 

Il primo tratto ci fa perdere quota e poi si inizia a risalire verso l'Aiguille du Midi. L'ultimo tratto prevede la risalita di crinale e cresta innevata dell'Aiguille du Midi, con arrivo a 3.842m. 

Il ritorno è con i panoramici ovetti che ci riportano a Punta Helbronner. 

4

M

4559

Monte Rosa

Methodos - M4810 - Monte Rosa

2 giorni di full-immersion sul Monte Rosa per approfondire le tecniche alpinistiche.

Il Monte Rosa o Massiccio del Monte Rosa è un massiccio montuoso delle Alpi, posto nella sezione alpina delle Alpi Pennine, lungo il confine spartiacque tra Italia (al confine tra Valle d'Aosta e Piemonte) e Svizzera, che dà il nome al supergruppo delle Alpi del Monte Rosa, composto da diversi e importanti gruppi e sottogruppi, a est del Cervino e a sud-est del Massiccio del Mischabel. È il più esteso massiccio delle Alpi, il secondo per altezza dopo il Monte Bianco, il monte più alto della Svizzera e il secondo d'Italia, nonché quello con l'altitudine media più elevata: vi appartengono 9 delle prime 20 cime più alte della catena alpina.

5

M

4061

Gran Paradiso

Methodos - M4810 - Gran Paradiso

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano.

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano. Classica e affascinante salita: dopo una prima parte su ghiacciaio, per poter raggiungere vetta con la statua della Madonna, bisogna superare alcuni semplici passaggi di roccia.

6

M

4810

Monte Bianco

Methodos - M4810 - Monte Bianco

Il Monte Bianco (Mont Blanc in francese e in arpitano) è una montagna situata nel settore delle Alpi Nord-occidentali, lungo la sezione alpina delle Alpi Graie, sulla linea spartiacque tra la Valle d'Aosta (val Veny e val Ferret in Italia) e l'Alta Savoia (valle dell'Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix, che dà il nome all'omonimo Massiccio del Monte Bianco, appartenente alla sottosezione delle Alpi del Monte Bianco.

Con i suoi 4.808,72 m d'altezza (ultima misura ufficiale il 13 settembre 2017) è la montagna più alta delle Alpi, d'Italia, di Francia e in generale dell'Europa se si esclude il Caucaso: da qui il suo soprannome di Re delle Alpi. Condivide assieme al Monte Elbrus nel Caucaso un posto tra le cosiddette Sette Sommità del Pianeta.

Prevalentemente di natura granitica, irta di guglie e di creste, intagliata da profondi valloni nei quali scorrono numerosi ghiacciai, è considerata una montagna di grande richiamo per l'alpinismo internazionale e, da un punto di vista della storiografia alpinistica, la nascita dell'alpinismo coincide con la data della sua prima ascensione: l'8 agosto 1786.