Si riprende a salire

Verso la quarta uscita
M4810 - Si riprende a salire

Ci ritroviamo in un pomeriggio di metà settembre negli uffici di Methodos a Milano.
È strano vedere questi ormai-sempre-più-alpinisti vestiti in abiti da lavoro, eleganti e indaffarati, come si addice a una società di consulenza che annovera tra i suoi clienti alcune delle aziende più grandi e influenti del Paese. Li guardo mentre, concentrati, osservano le slide relative alla prossima uscita, e cerco di ricordarmi i loro volti mentre siamo in montagna. Gli occhi sono gli stessi, pieni di ambizione e voglia di farcela...inconfondibili. Li visualizzo mentre soffrono sulla salita durante l’ultima uscita, mentre esultano all’arrivo in vetta, mentre stanchi e sudati tornano con un sorriso verso valle. E non vedo l’ora di rivederli in quegli abiti!

Ogni uscita è una nuova sfida, raccoglie elementi diversi rispetto alla precedente, che sia per l’ambiente in cui si svolge, per il dislivello da affrontare, per il tipo di terreno. E questa volta c’è un elemento di difficoltà in più: veniamo tutti da un mese di pausa, un agosto passato nella maggior parte dei casi a crogiolarsi su una spiaggia al sole più che a prepararsi per l’ambizioso progetto di 4810 metri che ci attende. Sarà una bella impresa, anche questa volta!

È strano pensare a tutte le polemiche degli ultimi tempi sul Monte Bianco, sull’impreparazione e l’inciviltà degli alpinisti improvvisati, che hanno portato alla decisione di chiudere il numero degli accessi alla montagna più alta d’Europa. È strano perché guardando a quello che stiamo facendo noi, alla consapevolezza e alla preparazione che queste persone stanno mettendo in questa impresa, fa rabbia pensare che invece ce ne siano altre che sottovalutano la montagna in un modo simile. Credo che questo sia invece l’esempio principe di come l’ascesa al Monte Bianco vada affrontata: preparazione, testa, cuore. Speriamo che questo gruppo possa essere un esempio virtuoso, la dimostrazione vivente non solo della capacità delle persone e delle organizzazioni di cambiare, ma anche è soprattutto dell’impegno che bisognerebbe mettere nella vita quando si fa qualcosa di nuovo ed estremo.

Sarà per questo che sta riscuotendo tanto successo questo progetto, tale da permetterci di coinvolgere anche un altro partner d’eccezione: il Club Alpino Italiano, che da questa uscita in poi ci accompagnerà in questa avventura! Ci saranno con noi i volontari istruttori del CAI di Milano e persino il presidente, tutti che hanno preso a cuore la nostra causa e il nostro spirito. E se proprio loro condividono la nostra missione, allora siamo davvero sulla buona strada!

Ed è solo l’inizio: le possibilità di partnership, di progetti, di formazione che questo viaggio porta con sé sono infinite, e ci sono alcune cose straordinarie che bollono in pentola. Ma per ora non è ancora il momento di svelarle. Ora è il momento di prepararci per la quarta uscita di M4810...e questa volta sarà addirittura internazionale!

La nostra destinazione è la Svizzera, alla ricerca di paesaggi unici e straordinari che ancora non abbiamo vissuto, come quello del ghiacciaio. 
Il passo del Sempione fino a raggiungere la Capanna Monte Leone, a 2800 metri sul livello del mare. Un dislivello di poco più di 800 metri, che dopo quanto abbiamo fatto l’ultima volta si direbbe che potremmo mangiarci, ma che in realtà nasconde tutte le insidie di questo tipo di sentiero e di ambiente. L’obiettivo è sempre quello di riuscire a essere il più possibile compatti e affiatati, di conquistare la metà come un solo corpo e una sola mente, un tassello in più sulla lunga strada verso il Bianco.

Se non altro, i feedback del gruppo sono davvero più compatti che mai: alla domanda “hai voglia di continuare questa avventura?”, il SÌ è stato davvero unanime. Ci sono tante sfide, e la necessità di creare sempre più scambio e dialogo anche tra chi ha passi diversi è sempre presente, ma di una cosa non c’è dubbio: Methodos continua a salire.
 

The journey

1

M

3061

Mont Fallère

Methodos - M4810 - Mont Fallère

È la prima vetta oltre i 3.000m del nostro progetto

Il Mont Fallère  si trova nelle Alpi del Grand Combin in Valle d'Aosta.

Collocato tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valdigne, rappresenta un  ottimo ingresso nel magico mondo dei Tremila. Il Mont Fallère, situato nel cuore della Valle d'Aosta propone una vista panoramica a 360° su tutte le vette valdostane. Il tracciato non è da sottovalutare ma in definitiva non presenta che lievi difficoltà alpinistiche e solo nel tratto di cresta finale.

Saliamo in due tappe: il primo giorno fino al Rifugio Fallère; il secondo giorno arriviamo alla vetta e poi scendiamo a valle. 

Leggi l'articolo di questa uscita :)

2

M

3128

Punta Lechaud

La nostra prima salita alpinistica ad una cima

La Punta Léchaud (3.128m) si trova lungo la linea di confine tra l'Italia (Valle d'Aosta) e la Francia (Savoia). Si trova a sud del Col della Seigne (2.512m) tra la valdostana val Veny e la savoiarda Valle dei Ghiacciai.

Saliamo in due tappe: nella prima giornata camminiamo da La Visaille al Rifugio Elisabetta Soldini (2.195m); nella seconda giornata salita alla punta e ritorno a La Visaille. 

Dal Rifugio si sale al Colle di Chavannes (2.603m); dal colle si deve abbandonare il sentiero segnalato che inizia a scendere nel Vallone di Chavannes, seguendo un sentiero sulla destra che attraversa in piano il ripidissimo versante orientale del Monte Lechaud. La traccia prosegue sulla destra, sempre non lontana dalla cresta del Monte Lechaud e supera un valloncello di pietrame o neve, raggiungendo l'ampia conca dove è collocato il Ghiacciaio di Chavannes. Calzati i ramponi si mette piede sul ghiacciaio salendo in diagonale verso sinistra. Dal dosso si volge gradualmente a destra puntando direttamente alla cima, che si raggiunge superando alcuni tratti di facili roccette a gradoni. Panorama vastissimo e spettacolare sul versante italiano del Monte Bianco.

Leggi l'articolo di questa uscita :)

 

3

M

3842

Vallée Blanche

Methodos - M4810 - Vallée Blanche

Traversata a piedi del ghiacciaio del Gigante verso l'Aiguille du Midi

Benché possa sembrare una "passeggiata panoramica", la Vallée Blanche non va sottovalutata, in quanto si tratta di un itinerario che prevede l'attraversamento del ghiacciaio del Gigante. È sempre necessario farsi accompagnare da una Guida Alpina che conosca molto bene l’itinerario e sappia leggere i pericoli.

Saliamo con funivia a Punta Helbronner (3.462m), indossiamo imbrago e ramponi e ci leghiamo in cordata. 

Il primo tratto ci fa perdere quota e poi si inizia a risalire verso l'Aiguille du Midi. L'ultimo tratto prevede la risalita di crinale e cresta innevata dell'Aiguille du Midi, con arrivo a 3.842m. 

Il ritorno è con i panoramici ovetti che ci riportano a Punta Helbronner. 

4

M

4559

Monte Rosa

Methodos - M4810 - Monte Rosa

2 giorni di full-immersion sul Monte Rosa per approfondire le tecniche alpinistiche.

Il Monte Rosa o Massiccio del Monte Rosa è un massiccio montuoso delle Alpi, posto nella sezione alpina delle Alpi Pennine, lungo il confine spartiacque tra Italia (al confine tra Valle d'Aosta e Piemonte) e Svizzera, che dà il nome al supergruppo delle Alpi del Monte Rosa, composto da diversi e importanti gruppi e sottogruppi, a est del Cervino e a sud-est del Massiccio del Mischabel. È il più esteso massiccio delle Alpi, il secondo per altezza dopo il Monte Bianco, il monte più alto della Svizzera e il secondo d'Italia, nonché quello con l'altitudine media più elevata: vi appartengono 9 delle prime 20 cime più alte della catena alpina.

5

M

4061

Gran Paradiso

Methodos - M4810 - Gran Paradiso

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano.

Il Gran Paradiso è l'unica montagna di 4000m totalmente in territorio italiano. Classica e affascinante salita: dopo una prima parte su ghiacciaio, per poter raggiungere vetta con la statua della Madonna, bisogna superare alcuni semplici passaggi di roccia.

6

M

4810

Monte Bianco

Methodos - M4810 - Monte Bianco

Il Monte Bianco (Mont Blanc in francese e in arpitano) è una montagna situata nel settore delle Alpi Nord-occidentali, lungo la sezione alpina delle Alpi Graie, sulla linea spartiacque tra la Valle d'Aosta (val Veny e val Ferret in Italia) e l'Alta Savoia (valle dell'Arve in Francia), nei territori comunali di Courmayeur e Chamonix, che dà il nome all'omonimo Massiccio del Monte Bianco, appartenente alla sottosezione delle Alpi del Monte Bianco.

Con i suoi 4.808,72 m d'altezza (ultima misura ufficiale il 13 settembre 2017) è la montagna più alta delle Alpi, d'Italia, di Francia e in generale dell'Europa se si esclude il Caucaso: da qui il suo soprannome di Re delle Alpi. Condivide assieme al Monte Elbrus nel Caucaso un posto tra le cosiddette Sette Sommità del Pianeta.

Prevalentemente di natura granitica, irta di guglie e di creste, intagliata da profondi valloni nei quali scorrono numerosi ghiacciai, è considerata una montagna di grande richiamo per l'alpinismo internazionale e, da un punto di vista della storiografia alpinistica, la nascita dell'alpinismo coincide con la data della sua prima ascensione: l'8 agosto 1786.